La legge romana non consentiva le sepolture all’interno delle mura, perciò i sepolcreti erano collocati all’esterno della cinta, preferibilmente lungo le strade che uscivano dalla città.
Se è vero che notizie di rinvenimenti di tombe romane riguardano un po’ tutto il territorio della città, è altrettanto vero che esistono piùù numerosi e consistenti concentramenti sepolcrali proprio in connessione con le principali strade extraurbane.
I rinvenimenti più numerosi, effettuati in tempi diversi, sono senz’altro quelli dislocati lungo la Flaminia da ambo i lati di essa. Subito fuori le mura, tra Porta Maggiore ed il Canale Albani a destra della consolare, fu rinvenuto nel 1834 un sarcofago in pietra di epoca tardo imperiale con coperchio a doppio spiovente munito agli angoli di quattro acroteri.

Poco più avanti, appena superato il canale, nel punto in cui dalla Flaminia si stacca a destra via Fanella, nello spazio triangolare compreso tra queste due strade, è stato indagato nel 1986 un grande sepolcreto che ha restituito ben 135 sepolture ad inumazione ed incinerazione databili tra il I ed il IV sec. d.C.; nel seminterrato dell’edificio sono conservate in situ una decina di sepolture.
L’orientamento delle sepolture è in genere nord-est / sud-ovest.
Poche hanno la fossa rivestita di lastre di pietra, mentre la maggioranza è del tipo a cassa di tegole coperta in piano o alla cappuccina.
I bambini erano depossti all’interno di anfore tagliate longitudinalmente.
Si sono rinvenute iscrizioni su lastre di marmo riutilizzate per le pareti o per il fondo delle casse.
Fra i corredi recuperati figurano sia recipienti in vetro che ceramici.

Procedendo, subito dopo il Seminario Pontificio, ancora un sepolcreto, forse un recinto funerario, affiorato nel maggio 1969 in seguito a lavori di sterro.
Si rinvennero 25 sepolture tutte a inumazione anche queste orientate nord-est / sud-ovest della stessa tipologia del sepolcreto precedente.
L’area sepolcrale era delimitata lungo la Flaminia da un muro.
Numerosi gli oggetti di corredo recuperati fra cui balsamari, fiaschette, bottiglie e bicchieri in vetro, piccoli pendagli ed elementi di collana in oro, vasellame fittile da mensa, monete, una bella lapide in arenaria riutilizzata, forse di età repubblicana. Tutti i reperti di queste due necropoli, tranne quest’ultima iscrizione che è nel Museo di Fano, sono depositati presso il Museo Nazionale delle Marche di Ancona