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Cenni storici

La chiesa di San Pietro in Valle a Fano (cosi detta perché situata nella parte bassa della città verso il mare) è stata edificata per volontà della Congregazione dei Padri Filippini, che vollero istituire nella città una comunità analoga a quella romana fondata da don Filippo Neri, nell’ambito del nuovo spirito religioso determinato dalla Riforma Cattolica.
Tale Congregazione costituita da una comunità di sacerdoti venne detta degli Oratoriani poiché in un oratorio si svolgevano le pratiche di devozione. Il sodalizio che si occupava prevalentemente dell’educazione dei giovani e degli adulti introdusse la grande novità dell’Oratorio musicale, una musica sacra in forma di lauda.
A Fano la fondazione della Congregazione Oratoriana fu attuata per opera dell’ecclesiastico Girolamo Gabrielli nel 1598 ed ebbe come sede la casa parrocchiale della chiesa di San Pietro in Valle. Con la soppressione della parrocchia concessa da Papa Clemente VIII si giunse alla conformazione ufficiale della Congregazione, approvata nel 1607 con bolla di Papa Paolo V.

La nuova comunità costruì sul luogo dell’antica chiesa medievale il nuovo edificio grazie soprattutto al finanziamento del nobile Girolamo Gabrielli.
La chiesa fu iniziata nel 1610 su disegno dell’architetto Giovanni Battista Cavagna; consacrata nel 1617, fu portata a compimento solo a fine secolo con interventi che la qualificarono come uno dei più importanti esempi di barocco marchigiano. La decorazione a stucco seicentesca dell’interno si deve a Pietro Solari su probabile disegno di Girolamo Rainaldi. Nel 1626 Giovanni Maria Pazzaia eresse il tamburo e il cornicione mentre nel 1696 l’architetto Girolamo Caccia voltò la cupola inglobata all’esterno nell’alto prisma ottagonale.
La decorazione interna della calotta fu realizzata da Lauro Buonaguardia e ancora interventi decorativi nel transetto, del 1710, si devono a Giorgio Ferretti.

Si ricorda infine la sacrestia neoclassica a pianta ottagonale realizzata dal senigalliese Pietro Ghinelli e il ricco patrimonio pittorico dell’interno (dipinti di Antonio Viviani, Guido Reni, Alessandro Vitali, Giovan Giacomo Pandolfi, Simone Cantarini, Matteo Loves, Luigi Garzi, Lorenzo Garbieri, Giovan Francesco Guerrieri, Sebastiano Ceccarini, Carlo Magini).

L’esterno a differenza della ricchezza interna è costituito da un semplice paramento in mattoni, con la facciata che non venne mai compiuta.

I Padri Oratoriani oltre ad edificare la nuova chiesa fecero costruire l’Oratorio nel 1669 e la sovrastante Biblioteca Federiciana nel 1678.
L’Oratorio completamente modificato occupava l’odierna sede dell’archivio di Stato.

Della Biblioteca rimane invece integra la Sala dei Globi.

Tutto il complesso della chiesa e degli edifici filippini è passato dal 1860 in proprietà del Comune.